Musa Barrow, Saranno Top Players

Da Kenifing Estate alla Casa dei Giovani dell'Atalanta

Musa Barrow nasce in Gambia a Banjul nel Novembre del 1998. La storia di Musa è la storia di tante promesse del calcio africano. Inizia a giocare giovanissimo, cresce nel periferico distretto di Kanifing Estate in Gambia, ha talento ed una valigia piena di sogni. Ama il calcio e fa di tutto per diventare un calciatore. Come lui stesso racconta in una splendida intervista per Atalanta.it, 

"Ho sempre sognato di diventare un giorno calciatore e fin da piccolo il pallone è stato un compagno inseparabile. Una volta da bambino mi ero ammalato, niente di grave, un po' di febbre, ma mi avevano portato in ospedale. E per regalo a mia mamma chiesi di portarmi un pallone. Dormivo abbracciato al pallone. Il dottore quando se ne accorse, mi disse che con quella passione sarei diventato un calciatore".

L’Europa è il sogno, e come chiunque in Africa è un appassionato di calcio europeo. Il suo idolo di infanzia è Zidane, e il giovane Barrow orgogliosamente confessa che ‘si tagliò i capelli cortissimi per somigliargli’. 

Convocato per il torneo di Viareggio 2016-17 rientra subito fra i protagonisti con 5 presenze, 4 gol ed 1 assist. Conclude la stagione 2016-17 con la Primavera, 11 presenza totali 9 gol.

Il sogno del giovane Musa si realizza nel febbraio 2017 quando viene segnalato ai responsabili del settore giovanile dell'Atalanta. Il treno passa con la solita trafila, viene osservato, si decide di fargli fare un provino. Musa accetta, lascia il distretto di Kanifing Estate, il Gambia, l’Africa. E’ febbraio, arriva in una fredda Bergamo. Di lui dicono che sia ‘introverso ma sorridente’. Grazie…vaglielo a spiegare che il treno sì è passato, ma una volta preso si è lasciato alle spalle il sole ed i colori dell’Africa, la sua terra natia e la famiglia. Si trova in un mondo pieno di opportunità, ma che non parla la sua lingua.

Cinonostante, Barrow ci racconta come la vicinanza del club, le amicizie della ‘Casa del Giovane’ hanno reso la nuova realtà presto familiare, e come ciò lo abbia aiutato anche sul campo.

Il sogno dell’Europa vale tanti sacrifici. Barrow è ‘solo’ un talento, ha tutto da dimostrare e non vuole che il sogno svanisca prima di iniziare. Inizia ad allenarsi con la Primavera dell’Atalanta. Tutti si accorgono subito di avere avanti un giocatore dalle potenzialità straordinarie. Poche settimane di allenamento e viene subito convocato per il torneo di Viareggio 2016-17 di cui diventa subito fra i protagonisti con 5 presenze, 4 gol ed 1 assist. Conclude la stagione 2016-17 con la Primavera, 11 presenza totali 9 gol. Numeri impressionanti, ma il bello deve ancora venire.

Inizia la stagione in corso con la Primavera dove colleziona 23 gol e 7 assist in appena 18 presenze. A Febbraio viene aggregato stabilmente alla prima squadra, complice la cessione in prestito dell’altro giovane attaccante e promessa dell’Atalanta, Vido. Chiude la sua esperienza in primavera con 39 gol segnati in 37 presenze, nelle quali ha fornito anche 8 assists.

L’impatto in prima squadra è subito positivo. Allenamento dopo allenamento, Barrow convince Mister Gasperini. Prima scavalca il danese Cornelius nelle gerarchie e diventa la prima alternativa a Petagna, con il quale da metà Aprile in poi inizia a concorrere per una maglia da titolare. Ad inizio Maggio 2018, un anno e pochi mesi dopo il suo arrivo in Italia, Barrow ha già collezionato 10 presenze in Serie A, segnato 3 gol e fornito un assist. A questo vanno aggiunte due presenze in Coppa Italia. Il sogno si è realizzato.

E’ una bella storia, siamo curiosi di capire dove questo giovane gambiano possa arrivare, da quel che si vede, sembra lontano, molto lontano. Da semi-sconosciuto è oggi sulle prime pagine di giornali, blog e siti, nell’ultima settimana è diventato ‘Mr. 30 milioni’, il ‘fenomeno dell’Atalanta’, ‘il miglior gambiano di sempre in Serie A’. Nel calcio come nella vita tutto può cambiare in un attimo.

Tecnica, Tattica e Testa: descrizione di un giocatore completo

Musa Barrow è un attaccante longilineo, rapido, dotato di una buona tecnica individuale e di discrete capacità nel gioco aereo. Alto 1,83 m per 77 Kg, Barrow ha un fisico robusto ma non imponente, è alto e slanciato. E’ un attaccante veloce che ama partire da lontano. Bravo nel contropiede e nel far salire la squadra, ha una tecnica individuale di buon livello, che spicca nei controlli di palla in velocità, negli assist precisi e nei tiri da fuori.

Spicca nei controlli di palla in velocità, negli assist precisi e nei tiri da fuori.

Tatticamente è una punta centrale, che può essere impiegata sia nel ruolo di centravanti che in appoggio come seconda punta. Nella sua esperienza in Primavera è stato utilizzato anche nel ruolo di centrocampista o di attaccante esterno. Come lui stesso ci racconta, al suo arrivo è stato vittima di un equivoco tattico, ma dopo due gol segnati in una amichevole estiva il mister ha deciso di utilizzarlo esclusivamente come attaccante. In Serie A, Gasperini lo ha utilizzato spesso nel ruolo di prima punta con due mezze punte in appoggio.

Dal punto di vista mentale, Barrow pare essere un giocatore maturo, che ha ancora ampi margini di miglioramento, ma nonostante la giovane età (compirà 20 anni nel Novembre 2018) affronta le partite con concentrazione ed applicazione. Segue bene il gioco di squadra, è capace di dialogare con efficacia sulla trequarti, è raramente mal posizionato. Riteniamo che questi aspetti insieme alle sue doti tecniche siano stati determinanti per convincere Gasperini ad insierirlo in prima squadra, e dargli fiducia.

Barrow 2018-19: potenzialità e prospettive per il Fantacalcio 

Vi chiederete, cosa ha tutto ciò a che fare con il Fantacalcio? Il punto principale qui è capire quale sia il valore fantacalcistico della promessa Barrow. Negli ultimi due decenni, da quando esiste il fantacalcio come gioco, ma ovviamente anche prima, gli almanacchi sono pieni di giovani che sono riusciti a segnare 2-3 gol in 10 presenze in Serie A e poi non hanno mantenuto le aspettative.

Musa Barrow ha dimostrato di tradurre minuti in gol con una certa costanza. Quindi tenetelo d’occhio.

Noi siamo convinti che questo non sia il caso di Barrow. Con ogni probabilità crediamo, infatti, che Barrow sia un astro nascente, e che già dall’anno prossimo possa dare un discreto se non buon contributo alla fantasquadra che punterà su di lui. Questa analisi si basa su tre punti: il talento, le possibilità di impiego nella prossima stagione e casi precedenti.

Per quel che riguarda il primo punto, Barrow è indiscutibilmente un giocatore che ha il talento per giocarsi le sue chance in serie A. Lo dimostrano le statistiche in Primavera (migliori di quelle di Cutrone per intenderci). Lo dimostra l’impatto in Serie A. Lo dimostra soprattutto il fatto che il ragazzo in poco più di un anno sia passato da un semplice provino alla prima squadra di Gasperini. Come si dice, tre indizi fanno una prova.

Le possibilità di impiego durante la stagione 2018-19. E’ facile prevedere che per la prossima stagione si prospettano due possibilità, tutte basate sul principio che Barrow ha sì margini di crescita ma è un giocatore praticamente già pronto. La prima ipotesi è che resti all’Atalanta sotto l’occhio vigile di Gasperini, capace di proteggerlo e valorizzarlo. Oppure, alternativamente, come seconda ipotesi un anno in prestito. Data la qualità del giocatore difficile che l’Atalanta lo mandi a giocare nel campionato cadetto, probabile invece un anno in Serie A, magari in prestito ad una neo-promossa che possa garantirgli minutaggio.

In entrambi i casi, l’Atalanta farà in modo di garantire a Barrow il maggior impiego possibile ed ha tutto l’interesse di valorizzare il ragazzo dal punto di vista tecnico, in modo anche da garantirsi in futuro un'ottima plusvalenza economica. Facile dunque che Barrow avrà almeno le stesse opportunità di essere impiegato che ha avuto in questo finale di stagione, se non di più. Il ragazzo ha dimostrato di tradurre minuti in gol con una certa costanza. Quindi tenetelo d’occhio.

Infine Barrow ricorda alcuni talenti africani che hanno solcato i campi di serie A alcuni anni fa. Tutti giocatori caratterizzati dalla precoce maturità calcistica e dall’enorme talento. Sono stati protagonisti per alcune annate, sono stati valutati e ceduti per milioni, ma si sono persi nel tempo. E’ prematuro fare certi ragionamenti, ma la precocità ed il talento di Barrow (e qui si vuole fare un paragone positivo) non possono non far tornare alla mente le capriole di Oba Martins, le volate di Makinwa ed il talento frontato ed esuberante del primo Balotelli. Barrow sembra avere la loro stoffa, confidiamo che così come i casi citati possa metterla in mostra già dalla prossima stagione, quello che gli auguriamo invece è che possa, a differenza degli esempi citati, avere la costanza per diventare un top player.